storia del windsurf

Pubblicato il 25 Apr 2016


OMAGGIO a James(Jim) Drake


 Le origini del Windsurf sono abbastanza recenti anche se tentativi mal riusciti di poter far navigare una tavola da surf con una vela furono tentati, in modo più o meno empirico da lungo tempo. Molte bizzarre soluzioni sono state dimenticate per il fallimento di rendere agevole la cosa .Chi riusci a concretizzare l'idea di windsurf così come lo conosciamo fu James Drake, un ingegnere californiano amante del surf che praticava a cavallo degli anni 50 e 60. Ogni momento in cui era libero prendeva la sua tavola e se ne andava a contemplare il mare nella spiaggia di Jamaica bay, nella speranza che anche il giorno le onde fossero all'altezza delle aspettative e cioè belle cariche per poterci surfare con piacere e godimento. Tutti gli scapestrati giovani del luogo erano attratti in modo irrimediabile dalle maree e dalle condizioni del mare. Il loro umore era più influenzato dalle condizioni meteo che dai capricci delle loro abbronzate ed annoiate fidanzate. Se montava l'onda giusta non c'era corteggiamento o promessa che valesse la pena mantenere.. Via tutti in acqua e solo il tardo tramonto decretava che era arrivata l'ora di dire basta..


Passavano le stagioni ma per James come per tutti gli altri surfers della zona il momento in cui, qualsiasi faccenda stessi combinando , dovevi prendere la tavola e correre a prendere le onde il più scaltramente possibile era quando arrivavano perturbazioni che la radio annunciava mediamente 18/24 ore prima. Momenti esaltanti, sempre irripetibili, planate lunghe e a volte rischiose, ma sempre irrinunciabili.Il problema stava in tutte quelle giornate nelle quali, pure con un magnifico tempo, però di onde non se ne vedeva neppure l'ombra. A jamaica Bay poi, una bella spiaggetta riparata di marina del Rey le giornate di calma  erano frequenti. Queste giornate così, col mare piatto e placido davano malinconia ai cavalieri del surf.   Il cuore allora si riempiva di tristezza e le ore in spiaggia  sembravano interminabili e noiose, specie perche non c'era modo d'aver una scusa sempre buona come quella del surf per levarsi dai piedi mogli o fidanzate ed  andarsene quindi  nella piena libertà delle creste delle onde.


Tentativi di rompere la monotonia di una giornata senza onde stando comunque sull'amata tavola del surf erano gia stati tentati.Prima della guerra, nel 1935 Tom Blake provò a  planare piantando un albero fisso sulla tavola, con relativa vela trapezoidale. Stando in una bizzarra posizione come se fosse stato messo in croce, con poco vento a favore in realtà Tom era riuscito a far andare a vela il suo surf, ma il tutto generava più l'ilarità dei presenti in spiaggia che un interesse vero e proprio. Per far colpo sulle ragazze bisognava escogitare ben altro...


Mentre rientrava da un impegno di lavoro, lungo l'interminabile striscia d'asfalto dell'autostrada che da Las Vegas lo riportava a Los Angeles, Yames (Jim ) Drake non faceva che riflettere a come stare con una vela sul surf  . Rimuginava su cosa era riuscito a fare da poco il suo amico Nerman Derby...


Il simpatico amico di tante uscite  sulle onde dell'oceano si era presentato in spiaggia   un giorno con una cosa palesemente messa insieme nottetempo, e che, secondo le ottimistiche previsioni di Nerman, poteva funzionare... L'intraprendente surfer aveva preso una vecchia tavola probabilmente del padre, di quelle larghe e lunghe degli anni trenta che ormai nessuno usava più, e con attrezzi da falegname l'aveva frettolosamente modificata storpiandone l'originale elegante sagoma, scavandoci al centro una rudimentale feritoia che facesse da scassa per un improvvisata deriva Questa era ricavata da una stecca strappata al tavolato della recinzione del cortile di casa. La cosa però più stramba che era passata nella mente di Derby era stata di installare una sorta di doppio boma semicircolare, che avvolgeva la vela in entrambi i lati. Per realizzare l'opera non aveva perso tempo :Messo in sagoma due bastoni portatendaggio messi via dalla madre nell'ultima ristrutturazione di casa, li aveva quindi legati alle estremità, ed una di queste l'aveva quindi letteralmente  inchiavata nell'albero portante, anche questo reso fisso sulla tavola grazie ad un improvvisato foro fatto un metro prima della prua...Questo ordigno , che Nerman trascinava verso il mare con non poche difficoltà sembrava davvero l'opera folle di un naufrago impazzito da mesi di solitudine su un isola deserta.. ma... chissà.. magari poteva funzionare..


Nerman trascinò il tutto in riva di buon mattino. Ancora in spiaggia non c'era nessuno e confidava nella necessaria tranquillità mattutina per provare a capire come potesse funzionare la cosa da lui escogitata. Che non ci fossero occhi indiscreti a testimoniare il suo tentativo lo rallegrava, anche perchè lui stesso in realtà non aveva ben capito come sarebbe stato possibile tenere in piedi siffatto surf senza che il peso di albero ,vela e boma non lo facessero scuffiare, ovvero ribaltare non appena messo in acqua. Pensava che una volta salitoci sopra, ci avrebbe pensato lui con il suo equilibrio a tenere in asse il tutto. Il problema era, e se ne avvide subito, salirci sopra !. Per quanto provasse ad essere rapido, non appena cercava di saltare e stare in piedi alla tavola, questa andava giù, ribaltandosi e rimanendo malinconicamente di traverso con albero e vela in acqua. Non si perse d'animo e provò e riprovò in tutti i modi. Intanto il sole cominciava a farsi alto nel cielo e i frequentatori della spiaggia inevitabilmente cominciarono ad arrivare. Alla fine anche quelli più ritardatari,che si erano alzati tardi complice un party notturno dato da uno del gruppo che sarebbe dovuto partire il giorno dopo con il corpo dei marines per il Vietnam..


Prima solo incuriositi, poi un pò per volta tutti gli amici dell'ormai esausto Nerman si offrirono di provare anche loro. ma inutilmente, nessuno riusciva a stare in groppa al recalcitante attrezzo, se non che per qualche illusorio secondo. Prima che si riuscisse ad afferrare uno dei boma il natante invariabilmente si rovesciava.. Però, quasi al finir della mattinata, era quasi ora di pranzo e molti avevano ormai abbandonato la spiaggia, a qualcuno venne in mente di tener ferma in equilibrio la tavola tenendola ben salda a poppa, mentre un altro tentava quindi di saltarci su e guadagnare quindi la presa del boma. Alla fine riuscì nell'impresa una dodicenne leggera e minuta la quale in questo modo non ebbe alcuna difficoltà a mettersi in posizione. Ad un soffio di vento la vela si gonfiò e, lasciata libera la tavola questa flottò con facilità verso il largo, senza che la ragazzina appesa al boma sapesse granchè cosa fare, oltre che starsene in piedi in quel precario equilibrio.Planò per una decina di metri prima di ribaltarsi con il surf, ma questi dieci metri furono , per i presenti, e sopratutto per Jim Drake che era rimasto a vedere come sarebbe finita, una rivelazione...


Mentre il nastro di asfalto lungo e noioso scorreva sotto le ruote della sua Ford kadett la mente di Drake continuava a tenere scolpita quegli ultimi istanti... dannazione quel matto di Nerman l'ha pensata giusta a mettere due boma da entrambi le parti della vela... cosi si può governare al lasco in entrambe le andature... però questa storia del bilanciamento dell'albero.. Occorrerebbe avere una tavola più grande e stabile. Si, ma sarebbe pesantissima, non planerebbe...A chi potrebbe interessare una cosa così..? sarebbe come una barca a vela da guidare in piedi..!No la tavola longboard da surf va bene, non ci sarebbe alcun problema a rimanerci in piedi specie con una deriva, non fosse per lo sbilanciamento dell'albero piantato in verticale... Si, ma.. e se l'albero non fosse in quella posizione, almeno all'inizio... Se fosse abbattuto sull'acqua e poi tirato su con una corda dal surfista quando questo è gia in piedi in equilibrio sulla tavola...Un fulmine di idea gli fece perdere il senso del tempo ed orientamento.. Preso dai pensieri saltò  senza accorgersene l'uscita per Palm Beach dove doveva andare ospite di alcuni amici . Però una cosa gli parve chiara e facilmente fattibile : l'albero non doveva essere fissato in una posizione rigida  sulla tavola, ma libero e flottante. Doveva essere vincolato da una corda stretta, o da un giunto.. un giunto cardanico.. Si ! un giunto cardanico .. Ecco cosa ci voleva...!


Improvvisamente  tutto divenne chiaro nella mente di Jim. Preso dall'ossessione di lavorare sull'idea avuta, liquidò gli amici di Palm Beach cui aveva promesso un week kend da passare a pescare Marlin con la barca dello zio e tornò di corsa invece a casa sua, a rovistare fra la marea di oggetti stratificati nella sua cantina.  Non trovò nulla che gli desse una mano ma, sempre con la mente in subbuglio, si ricordò di Hoile. Hoile Schweitzer era un suo vecchio amico e compagno di memorabili surfate. Ma , mentre lui ,si era dedicato agli studi nel settore aereospaziale diventando un rinomato ingegnere del settore, Hoyle era invece un bravo artigiano tuttofare, ma, la sua specialità per il quale era rinomato, era la costruzione delle tavole per il surf .Era  la persona giusta,e Jim non esitò oltre a contattarlo per aiutarlo a mettere in pratica ciò che aveva in mente...Lo andò a cercare la mattina seguente, e lo trovo indaffarato con alcuni clienti che gli chiedevano alcuni interventi sulle loro tavole, roba di pinne e antisdrucciolo da migliorare.. Jim attendette pazientemente con malcelato nervosismo che si levassero dai piedi, mentre questi invece continuavano con dettagliati inutili modifiche, cosa tipica dei perditempo da spiaggia. Quando finalmente rimasero soli Drake tirò fuori da una cartella gli schizzi di ciò che aveva elaborato, per far capire e convicere l'amico della bontà dell'idea, e dell'infallibilità della stessa .Schweitzen lo ascoltò con lo sguardo attento sullo schizzo dell'amico ingegnere. Poi scosse il capo...: questa trappola così comè non potrà mai funzionare...


Hai visto Nerman l'altra volta in spiaggia vero?..era un tale spasso che ancora ci stanno ridendo al ricordo.. Ma come sperava di andare in mare con un coso simile.. Ed ora... ed ora tu ci vuoi provare tu ...! Va bene quello sfaccendato  di Nerman.. ma tu sei un ingegnere.. un ingegnere aereospaziale cazz. dovete smetterla di bere quel veleno di Tequila Bum Bum che stà spacciando Frank ...  Si però allora lo hai visto anche tu che alla fine ha funzionato lo interruppe Jim.. e stava andando via anche bene contro onda.. quindi può funzionare...!Sempre più spazientito Hoyle continuò : si certo.. Funzionato... Per poterci salire hanno dovuto tenere ferma la tavola, e poi  quella ragazzina, Claudia Pizh, sua nipote, peserà 40 kg, certo che non si ribalta.. Prova a salirci tu .in quel modo... Ma  Drake aspettava questo momento per calare il suo asso.. Hai visto bene il mio schizzo Hoile ? sembra la tavola di Nerman, ma io pensavo di metterci qualcosa che fletta alla base dell'albero, in modo che questo sia abattuto quando sali sul surf. Solo dopo lo tiri su, che so con una cima e acchiappi il boma che ha inventato Nerman e vai.. credo...


Il resto è storia. I due amici iniziarono alacremente a costruire un prototipo che potesse funzionare. Drake era la mente e Schweitzer ci lavorava sopra con i materiali che sapeva maneggiare e modificare con maestria. La prima tavola, in legno e resina subì molte modifiche come forma e galleggiamento. Deriva e piede d'albero, così chiamato da subito da Drake , erano anch'essi in legno. Il giunto cardanico, vera applicazione frutto del genio di Drake, fu alloggiato sullo stesso piano della deriva. Ed infine la vela di 4 metri, fatta in tela nautica fu corredata di un boma ovale ricavato dalla torsione di due legni in multistrato di tek .Il windsurf, cosi venne battezzato dai due funzionava.. In breve tempo entrambi erano in grado di padroneggiarlo nelle varie andature.A seconda del vento diventava veloce e divertente...Non era il caso di anteporre ancora tempo al tempo.. La notizia di questo nuovo gioco passava di voce in voce..Il 27 marzo 1968 Jim Drake e Hoile Schweitzer ottennero il brevetto statunitense N.3.487.800 che nell'allegato depositato così recitava :un apparato spinto dal vento in cui l'albero è montato su una tavola e mantiene un boma e una vela...Era nato il Windsurf...! 


P.S.:tempi e nomi sono tutti reali..,e i fatti non ho dubbi siano andati cosi..! (DoctorVictor)


 


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