Pubblicato il 08 Set 2007
Dopo una trasferta allucinante che dalle spiaggie ventose della Sardegna mi ha portato fino al cuore dell'Austria via aereo, treno e mezzi di fortuna vari, mi trovo però ora a poter tirare un sospiro di sollievo, visto l'esito positivo che ha avuto il tutto : non ho perso i bagagli e la bici lungo il viaggio ( cosa gia di per se notevole ad Agosto con gli aerei ), sono tornato integro ache se un pò dimagrito e cosa da non disdegnare : ho vinto la gara per cui altro titolo europeo master nella specialità che più mi garba : la Marathon.
Ora metto alcune foto ma mi riprometto di scrivere tutti i retroscena e gli avvenimenti che hanno caratterizzato questa avventura....
La maggior difficoltà da superare quando sei in estate in Sardegna, è andar in una quasiasi meta :cioè mettersi in viaggio.
Con l'assalto dei vacanzieri che si aggrappano a tutti i traghetti e persino sulle ali e fuori dai finestrini degli aerei pur di venir a fare il bagno qui, trovar posto destinazione nord andata e ritorno nel periodo di ferragosto è più difficile che programmare e rispettare il più intenso degli allenamenti.
L'esser riuscito a farmi entrambi i biglietti ( andata e ritorno )per l'aereo destinazione Venezia è stato il classico : " il dado è tratto!".
Si ma poi da li fino a Graz ?
Ho pensato : non ci sarà qualche treno che arrivi fino a li?
Alla fine arriverò veramente a Graz , ma non pensavo con cosi tanta fatica...
Dopo la recente trasferta ai campionati italiani di cross country non è che avessi poi una gran voglia di continuare gli allenamenti e la preparazione per altre gare.
Innanzittutto le motivazioni rimaste erano veramente poche.
La Carbon Race , nella persona del suo presidente, il mai troppo poco discusso Luigino Fiocco, che per quest'anno si era impegnato di tener fede agli impegni presi con il sottoscritto si è poi come purtroppo gia accaduto in passato defilato con sempre vaghe promesse.
Il risultato è stato che ,senza sponsor e senza mezzi adeguati,è stato veramente faticoso trovare gli stimoli giusti. Le mie bici , utilizzate incessantemente da ormai sette stagioni di intense gare in tutte le parti del mondo ormai possono essere considerate dei prototipi da collocare in un museo, ed invece mi tocca utilizzarle "a consumazione ", e la cosa mi da fastidio.
Alla Carbon Race, dove sembrava potesse esistere la possibilità per fare qualcosa di attuale le cose purtroppo non sono come mi sono apparse , la mia fiducia è stata molto mal riposta e il risultato finale è stato che mi sono praticamente bruciato una stagione pensando che la parola data e una stretta di mano valessero più di un contratto scritto.
Con questi presupposti comunque sono andato avanti di mia iniziativa, ed ad agosto ho continuato ad allenarmi duro.
La mia bici, ormai veterana di tante avventure e di tante decine di migliaia di km di fuoristrada certamente andrebbe rimessa un pò a lucido ma, dal punto di vista strutturale è ancora integra.
La trasmissione l'ho rimessa nuova da poco e l'unico pensiero me lo danno le gomme. Sono ormai frollate dai pesanti allenamenti nelle stradacce del Sarrabus. Le pietraie in discesa anche se non fori finiscono con il renderti uno straccio i pneumatici.
Imperativo quindi mettere le gomme nuove prima di partire ma qui prima amara sorpresa :Le Piton Hutchinson a cui sono ormai abbonato a Cagliari causa ferie etc.. non le trovo da nessuna parte.
Molto ottimisticamente parto quindi con la bici sezionata e sparpagliata nei bagagli al seguito saltando sull'aereo per Venezia.
Se questo arriverà in orario e non perderò parte dei bagagli ( cosa assolutamente prevedibile di questi tempi )forse riuscirò a salire sul treno che mi porterà in Austria. Poi se le coincidenze dei treni verranno rispettate forse, a notte fonda riuscirò ad arrivare a Graz.
...continua...