land rover 109 tropicale

Pubblicato il 12 Ott 2008


Land Rover 109 tropicale Land Rover 109 africano

...Land Rover 109


Quando l'ho visto la prima volta, l'impressione che mi fece era quella della visione di una bella nave ferma da troppo tempo in una banchina di second'ordine, in attesa della demolizione. Il proprietario,l'ultimo di una serie aveva un unica preoccupazione : venderla cercando di trarne il maggior profitto . Chissà, forse sarebbe così riuscito a coronare un suo nascosto desiderio, magari una macchina ultimo mdello, certamente d'occasione ma almeno giapponese...
Questo Land 109 del 75 se al posto di alluminio e acciaio avesse nervi e lingua chissa quante cose potrebbe raccontare lasciando silenziosi ed interessati gli interlocutori.
L' assetto , che via via è andato poi degenerando in un accavallarsi di modifiche e riparazioni in economia e d'emergenza era quella di una camperizzazione per viaggi in Africa. La macchina non nasceva però autocarro. Come prima immatricolazione vantava ben 9 posti di cui ben 4 nelle famigerate panche laterali postriori.
Con le migliori intenzioni del mondo il secondo proprietario, appena due anni dopo la messa su strada , probabilmente per risparmiare sui costi di gestione di bollo e assicurazione e per poterla poi camperizzare la riconfigurò come autocarro.
Dovette essere un periodo felice questo per il land che si vide di li a poco trasformato in una perfetta macchina per i deserti.
La verniciatura giallo ocra fu solo il colpo finale naturale. Ma, ben più importanti furono le numerose modifiche apportate a meccanica e carrozzeria.
Le quattro canoniche marce con relative ridotte vennero coadiuvate dall'inserimento di un overdrive, ovvero di un sistema che con l'apporto di una leva potesse dare un allungamento del rapporto finale su tutte le marce. Questo costoso ( per l'epoca ) opzional era quanto mai opportuno. Il land non poteva certamente essere considerato un portento di velocità con le sue marce naturalmente programmate per un uso fuoristrada. E quindi corte. Nei lunghi trasferimenti , consueti nei raid avrebbe fatto bene al cuore e ai pistoni un alleggerimento del numero dei giri necessari per stare ad una velocità di crociera non troppo castigata.
A motore ben caldo poi il monolitico fuoristrada inglese sente proprio il bisogno di un qualcosa che gli faccia stirare meglio le gambe...
Altra importante modifica è stato il montaggio dei mozzi liberi anteriormente. Questa preziosa opportunità di non essere sempre in trazione 4x4 è quanto mai utile in asfalto e negli sterrati veloci. Si traduce in meno stress per la meccanica, più velocità e meno consumo di gasolio.
Non che l'aspirato Perkins da 2.200 cm. cubici consumi tanto. Con i suoi 3800 giri e i poco più di 35 cv. riesce senza problemi, usato con accortezza a stare intorno ai 10 km/litro. Certo, in asfalto, con i mozzi anteriori liberi, l'overdrive inserito e senza superare la rispettabilissima velocità di 80 km.orari. Tradotto in regime : non superare i 1950 giri, dopo sembra di stare a massacrare pistoni e meccanica.
La "customizzazione" continuava con l'adozione di capaci serbatoi inox per l'acqua potabile, sagomati sotto o parafanghi anteriori e ovviamente altri due serbatoi supplementari per il gasolio, questi inseriti dove già predisposti dalla casa madre , e cioè sotto i sedili anteriori.
Un capace portapacchi in alluminio a tutto campo con la sua brava scaletta posteriore dava alla vettura un ulteriore piano di carico. Predisposizini anche per l'attacco di binda, piastre e quantaltro utile per disincagliare il mezzo in caso di affondamento su terreni friabili.
Dell'interno, com'era non mi è stato possibile sapere. Ormai restava solo il piano di carico nudo e crudo.
Io da tempo ero alla ricerca di un Land Rover come quelli tate volte incrociati nei miei viaggi in Africa.
Un bel 109 che desse l'idea dell'avventura solo a salirci. Se questo era lo scopo, in futuro non potrò dire di aver sbagliato.
Sfogliando un giornale di annunci economici locale un bel giorno trovai quello che sembrava fare al caso mio: L'annuncio recitava che era in vendita un Land Rover 109 "vissuto " ma in ottime condizioni meccaniche.
Telefonai per informazioni e siccome risultò essere a pochi km da casa presi la bici e decisi di andarla a vedere per togliermi subito il pensiero.
Quando la notai da lontano per la prima volta trasalii. Sembrava proprio quel che cercavo. Aveva pure un bellissimo portapacchi ad incorniciare la sua livrea mimetica. Conosciuto il proprietario che cercava di vendermela, la prima cosa che notai dentro la macchina era il bizzarro impianto stereo che questi aveva installato a piè del cruscotto portaoggetti, pure questo foderato in sughero di Ovodda.
Di Ovodda, avete letto bene, mica sughero qualsiasi... ( io stesso non sono arrivato a concluderne l'esatta bontà, ma dal tono deferente con cui me lo indicò lui, ho dovuto concludere che la cosa era seria.
Non è stato così teatrale nel descrivere i pregi del mezzo che proponeva in vendita nemmeno quando mi ha esibito la consistente fattura dei materiali aquistati per rimettere a nuovo il motore.
Tornando all'impianto stereo, questo se ne stava lì, piantato di fronte a guidatore e primo passeggero: non era il normale hi-fi che tutti pensiamo : si trattava di due casse di altoparlanti di quelli che avevamo noi per movimentare le feste al club negli anni 70, collegate con un inestricabile fascio di fili a una radio di incerta provenienza, il tutto connesso , penso con la batteria della macchina. I fili infatti si perdevano in direzione del vano motore.
L'impianto non era compreso nel prezzo, e anzi non era nemmeno in vendita. Meno male, pensai subito immaginando i commenti di mia moglie Efisia , nell'ipotesi avessi poi portato questo " ferro " a casa.
Comunque percepii subito la congruetà di siffatto bagaglio sonoro.
Partiti a fare un giro per una" prova sul campo " i dialoghi fra me e l'interessato guidatore potevano avvenire praticamente solo dando fondo alla voce e avvicinandoci ulteriormente. Da davanti, il brontolio del motore entrava prepotentemente dentro e tutta una serie di scossoni , vibrazioni e spifferi vari accompagnavano questi, rendendo di fatto impossibile una pacata discussione. Certo questa la si faceva, ma a urla.
Bisognava sovrastare il rumore che usciva dal cofano.Non poteva esistere altro stereo che quello...
A me tutto questo sembrava un pò eccessivo, anche per una macchina sempre descritta come spartana.Passato alla guida le sorprese poco gradite continuavano.
Innanzittutto ero seduto su un sedile di un alfa romeo, roba presa da qualche demolitore. Il peggio era però che pure il volante era di quella macchina lì, e saldato direttamente al piantone. Questi aveva un gioco inaudito, che mi fece subito dubitare su una possibile tenuta di strada, intendiamoci in rettifilo e a velocità urbana. Purtroppo il simpatico giovane nel tentare di vendere per buono tutto quello che era in questo mezzo mi dice pure il perchè di tutte queste stravaganze meccaniche : aveva una volta un alfa 33 di cui si era innamorato . Dovette poi venderla ma , roso dalla nostalgia per i bei tempi passati su quel bidone gli parve una buona idea aver fra le mani e sotto il c. qualcosa che gli ricordasse il passato.
Di fatto, con le gomme artigliate da fango, la scatola di sterzo in poltiglia, il cuscinetto del piantone tenuto con del fil di ferro e, dulcis in fundo, un volante di diametro ridotto, manovrare questo Land Rover era solo una questione di puro vigore fisico.
Per inverno che fosse, l'abbigliamento alla guida consisteva nello stare rigorosamente in maniche corte, con nelle mani dei robusti guanti da motocross e avendo attenzione di lasciare i finestrini aperti. Poche manovre come uscire da un parcheggio sarebbero bastate ad aver più che caldo.Personalmente, i primi tempi ( prima della" bonifica"del Land di cui parlerò dopo ) usavo mettere in moto il motore al mattino e, mentre questo scaldava io riscendevo e facevo alcune serie di flessioni sulle braccia per trovarmi così tonico e pronto a poter affrontare tutte le manovre al volante. Andar in giro e tener strada era un emozione forte...
Conclusi comunque l'affare preso più dal cuore che dalla ragione : volevo un vecchio Land, ed allora che cosa potevo pretendere di meglio ?.
Il mese che segui l'aquisto mi vide indaffarato a mettere ordine su questo che sembrava rivelarsi un pessimo affare.
Solo il mio meccanico di fiducia pareva rincuorarmi : "la macchina di motore sembra più che a posto, chi te l'ha venduta diceva il vero sui lavori eseguiti. Certo cose da rivedere ce ne sono..."
Più che da rivedere, tanto per cominciare c'era da rifare completamente l'impianto elettrico.
Non c'erano frecce , fari o luci di posizione che funzionassero. Per fortuna il mio elettrauto senza perderci tanto tempo è poi riuscito a venirne a capo, ma l'opera di bonifica eseguito sugli interventi precedenti è stato di spessore.
A parte l'anarchia di cavi e fili che strisciavano ovunque, come liane in una foresta tropicale, non vi era un fusibile o una lampadina che fosse congrua per il posto ove era messa. Palesemente era tutta roba riciclata trovata negli sfasciacarrozze di periferia. Comunque con una modica spesa abbondantemente compensata dall'irrisorio costo dell' assicurazione (50 euro perchè auto d'epoca ) in breve riesco a poter utilizzare l'agognato aquisto.
Senza dare il minimo segno di cedimento il buon 109 ha cominciato così a percorrere le strade che da Sinnai portano a Solanas.
E mica per niente ! Ogni volta era una tonnellata buona di materiali edili vari necessari alla ristrutturazione in corso nella mia vecchia casa colonica.
Partivo dalla rivendita con il Land stipato fino all'orlo ora di tegole, o di mattoni o sabbia e cemento, per poi continuare a caricare ancora sul portapacchi in alto.
I commenti di ammirazione per questo mezzo tuttofare bastavano da soli a giustificarne l'aquisto.
Con quel che spendevo di costi di esercizio ( bollo e assicurazione ) poi il calcolo era bello che fatto : in due anni la macchina si sarebbe ripagata da se !.
Col passare del tempo quindi l'incerto aquisto si rivelava sempre più un vero affare.Inoltre non mancava mai qualcuno che mi ronzava intorno chiedendo se fosse in vendita.
Così come era però mi lasciava un pò insoddisfatto. Mi sarebbe piaciuto riportarlo alle sue antiche origini, cioe con 9 capienti posti per portar la famiglia in giro, oltre che tegole e mattoni ovviamente. Mi scontravo qui però con due ordini di difficoltà. Uno di tipo tecnico ed uno burocratico. Per riportarla all'originalità avrei materialmente dovuto ritrovare tutte la parti che ormai mancavano da circa trent'anni e cioe sedili panche ed accessori vari. A questo trovai presto rimedio. Infatti la mia attenzione prese ad aguzzarsi ogni qualvolta passavo accanto a vecchi cascinali, discariche abbandonate o fattorie in mezzo ai monti. In pochi mesi scovai così ben tre vecchi land 109 in condizioni tali da destare meraviglia ai proprietari il fatto che ne chiedessi il prezzo di realizzo.
In capo ad un paio di mesi trasportai nella fattoria dei miei cugini di campagna svariati esemplari aquistati a prezzo di ferrovecchio. Per alcuni il trasporto ( 50 euro ) si è rivelato decisamente più costoso dell'aquisto in se. Sommati ai vari esemplari mezzo demoliti appartenenti ai miei cugini che da sempre girano (quando non sono sul trattore) sempre e solo con dei Land , posso far immaginare che razza di sorta di cimitero dei land rover si sia andato formandosi dietro le stalle dei cavalli dei miei parenti. Land rover di varie epoche giacciono in ordine sparso così come vengono scaricate o abbandonate. A parte i miei 109,ci sono vecchi 88 e parti di ormai incerto modello.
Bisognerebbe avere fra le mani una monografia sui land Rover Old per capirci qualcosa.
Va da se che il problema dei ricambi è l'ultimo dei pensieri quando c'è da intervenire su meccanica , carrozzeria o impianto elettrico. Il mio meccanico ormai è talmente abituato che quando deve cambiare qualcosa dice con naturalezza che va a dare uno sguardo al cimitero. Anche il più spolpato relitto si rivela sempre una fonte inesauribile di materiale utile.
Ritrovati quindi interni e sedili originali, si trattava ora di riuscire a ritrasformare formalmente Il Land da autocarro a vettura nove posti, come in origine. Per fortuna una circolare amministrativa emanata nell'agosto del 2005 pareva andarmi incontro. Infatti la stessa recitava che era possibile riportare allo stato di autovettura i mezzi che, nati tali erano stati successivamente trasformati in autocarro, come nel mio caso.
Per poter far procedere la pratica occorreva la documentazione che attestasse lo stato del mezzo in prima immatricolazione e quindi il certificato di un officina operante nella provincia in cui si sarebbe fatta la revisione il quale certificasse come il ripristino da autocarro ad autovettura fosse stato eseguito a regola d'arte.
Ritrovare la documentazione relativa ad un mezzo di oltre trent'anni fa , specie in un altra provincia non è stata cosa semplice ma L'agenzia pratiche automobilistiche di Cinzia e Patrizia Bruschetti è riuscita nel miracolo e ad Oristano vi era la disponibilità della motorizzazione a fare questa operazione.
Questa primavera ho quindi iniziato la trasformazione. Una bella riverniciata omogenea all'interno del mezzo ha fatto da corollario. Ho utilizzato una vernice particolare, di quelle in forma gel che si danno a cancelli ed inferriate per conferire un effetto anticato tipo ferro battuto. Una bella tonalità color bronzo data via con generose pennellate. Sostituite quindi gomme ( rimesse come da libretto le 750/16) e via finalmente scatola di guida, piantone e volante di alfa :dentro tutto il materiale migliore proveniente dal cimitero: insospettabile !!! improvvisamente il Land si è rivelato docile e leggero da guidare .Niente più riscaldamento, flessioni e tutto il resto prima di mettersi alla guida ...
Una bella ricontrollata all'impianto elettrico e quindi colpo finale per attrezzare di relative cinture di sicurezza gli innumerevoli posti a sedere.
Per le panche posteriori e i sedili di centro era d'obbligo scovare delle cinghie di tipo ventrale. Ormai questi articoli non vengono più trattati in nessuna rivendita. Tutte le macchine infatti nascono da anni già predisposte.
Occorre andare da un demolitore. Cosa che ho fatto . Per trovare sei cinture ventrali ho dovuto "scalpare altrettante Panda fiat demolite. Questa è l'unica utilitaria che infatti possiede posteriormente una cosa di questo tipo.
Un lavoraccio che mi ha fatto perdere un mucchio di tempo è stata la bonifica dei vetri scorrevoli delle portiere posteriori. Il precedente proprietario le aveva bloccate con abbondanti dosi di silicone trasparente . Questo dannato materiale si è rivelato una bella grana da eliminare. Ho maledetto a lungo il fatto che costasse così poco da invitare l'artefice di quest'opera ad usarne così tanto...
Comunque, un ultima controllata ad impianto elettrico e freni e via per l'esame tanto atteso : la verifica alla motorizzazione di Oristano che tutto fosse a posto per la revisione da autocarro ad autovettura.
Partito di buon mattino sono arrivato fra i primi e mi sono diligentemente messo in fila. Pochi mezzi davanti a me. Erano tutti grossi autocarri o camion di vario genere. Al mio turno ammetto di aver avuto un bel pò di trepidazione. Il funzionario addetto è stato scrupoloso e fiscale. ha controllato tutto del Land, dalle luci al tergicristallo, per passare a frenata e disposizione di cinture et.. Con mio grande sollievo tutto ha funzionato a meraviglia e di li a poco sono potuto rientrare verso casa con il sospirato foglio provvisorio che decretava il mio Land Rover 109 finalmente autovettura 9 posti, come all'origine !!!
Di li ad un mesetto mi arriverà anche la sospirata carta di circolazione definitiva, Autovettura 9 posti , anno di prima immatricolazione : 1975 .
Il tutto mi è costato un centinaio di euro.
Meraviglioso, che dite!!!

26 marzo 2007

Che cattura che ho fatto!!!...un 88 con tutte le cose a posto scovato in un magazzino dove dormiva da un decennio, adibito ad armadio per mandorle e sacchi di grano...
Ma procediamo per ordine.
Tutto inizia un mesetto fa con quello che a prima vista appare come essere una scocciatura.. e cioè per farla breve nel bel mezzo di un bivio il mio fido Land, di ritorno da uno degli innumerevoli trasporti di materiali vari, rimane piantato in folle senza possibilità che vada più ne avanti ne indietro.
Rapido trasporto dal mio meccanico che al volo capisce l'inghippo : è saltato via un fermo dell'alberino che va dal cambio al riduttore e questo si è sfilato. Nulla di grave ma, questa primavera vorrei andare i Tunisia proprio con il Land per poter così finalmente prendermi "una cosa " che mi attende sotterrata da circa un trentennio (allora ero in moto e non potevo certo caricarmi una quintalata sul portapacchi, per cui in una duna fra Tatauine e Ksar Ghilane misi "la cosa ", che ancora era lì una decina di anni fa, quando ripassai per vedere se la trovavo ancora.
Vien da se quindi che il Land lo voglio a posto, senza altri fermi o bulloni che si mollano all'improvviso trasformando il prezioso veicolo in una tonnellata di muto ferrovecchio inservibile.
Considerando che, inoltre il cambio rumoreggiava con la retro innestata decido di togliere il tutto e di montare quello di un altro mio Land 109, recuperato nel nuorese e dalla meccanica pressochè integra.
Proprio la presenza dei due Lands all'interno dell'officina si rivelerà provvidenziale :il solito occasionale cliente del mio meccanico, un allevatore di ritorno dalla campagna vedendoli ne esce con la tanto a noi soave frase : ne ho uno anch'io così ,che mi occupa spazio e me ne vorrei liberare..., ma il mio funziona benissimo ,...Lampu!!!
Partiamo al volo a veder di che si tratta. Il tale abita a meno di due km. Possibile che non abbia mai notato questo Land ?.
Ci credo: c'è l'ha in un magazzino da più di un decennio. Coperto di balle di foraggio ed altro ha la funzione di fare da contenitore di sacchi di grano e altro.
" Il grano e le fave le metto dentro che li non ci entrano i topi, maladittusu, che se no si mangiano tutto..."ci tiene a precisare il tipo.
Mi consola che se non ci entrano i topi la macchina ha ancora la carrozzeria certamente in condizioni migliori della mia...
Questo land 88 azzurrino, ha proprio tutto : mozzi liberi, overdrive , portapacchi, scaletta e pure il verricello davanti.
Ho la bocca secca e deglutisco a fatica quando si viene al momento della contrattazione. "Duecento euro", spara il tizio ben deciso a vendere bene la merce.
"eehhsagerato...!!!"esclama il mio meccanico,
"va bene che ti serve un armadio" ,però mi sembri un pò caro..."
"Prima voglio sentire se mette in moto", comincio a mercanteggiare io..
Tolta la batteria da un Toyota li presente si fa girare il motorino..." é 8 anni che non la metto in moto ma..."
Non finisce la frase che una gran fumata nera ammorba tutta l'aria del magazzino : il motore del land è partito e ora gira tranquillo e regolare come un orologio svizzero...
La trattativa finisce li, va da se che non è possibile lesinare ancora sul prezzo.
Innestata la marcia, finalmente il vecchio 88 rivede dopo tanto tampo la luce del sole.
In officina decidiamo il piano d'azione :
Per primo il 109 tropicale.
Gli montiamo toutcourt cambio e overdrive dell'88 con pure l'argano cabesano, che considerando le molteplici attività cui mi imbatto, torna sempre utile. (Mi immagino già a recuperare vecchi tronchi d'alberi secchi ed abbandonati in delle gole di mia conoscenza ed in anfratti remoti di montagna....).
Poi,sarà il turno del 109 nuorese.
Questo mezzo l'avevo recuperato più di un anno fa per aver dei pezzi di ricambio. Ma , siccome era complessivamente integro, più del tropicale, a parte il motore inchiodato, decisi di fare il passaggio di proprietà anziche demolirlo.
Magari aspettando tempi opportuni. La mossa si è rivelata azzeccata.
Ora con quel che ho posso rimettere al meglio anche questo 109, mi sa che lo ritrasformo come l'altro nell'originale autovettura 9 posti, cosi come era in origine.
Poi ho telefonato al mio caro amico Sergio Falconieri, mitico pioniere e viaggiatore specie in terra d'Africa.
Sergio ora è proprietario di una delle più grandi concessionarie di auto della provincia che, per non tradire i vecchi amori si chiama : Gli Amici del Sahara .
Ora lui vende centinaia di nippo di ogni tipo al mese ma, l'unico mezzo cui tiene veramente è il suo vecchio Land Rover.
Si stà tirando lentamente a nuovo un 88 che aveva avuto in gioventù.
Ora che sa che ho questo fra le mani stà in attesa appollaiato come un avvoltoio che gli molli l'intera carcassa.
Riciclerà fino all'ultimo dado...

28 aprile 2007

Finalmente ho rimesso in strada il 109.
Con cambio e overdrive freschi di trapianto va che è una bellezza. Si vede che, usura e altri malanni afliggevano i vecchi componenti sostituiti. Gia che eravamo li abbiamo dato una controllata generale alla trasmissione posteriore, sostituendo un paraolio e altre piccole cose, sempre recuperate dal cimitero.
La velocità del 109 ora è di tutto rispetto.
Traguardando due cippi kilometrici ho potuto constatare che in un minuto e mezzo li raggiungevo ,quindi andavo a 90 km. orari : chi l'avrebbe mai potuto immaginare i primi tempi, quando l'aquistai. Mi ricordo che pensavo allora fosse impossibile raggiungere e uscire incolumi da velocità superiori a 60/ora.
Invece ora pur lanciati a ben altre velocità tieni il volante se vuoi anche solo con una mano e soprattutto non senti quel lugubre frastuono che ti ricordano certi documentari sugli Stukas tedeschi in picchiata nella seconda guerra mondiale...
Poi ho montato su l'argano cabestano e parte della cruscotteria dell'88. Questo comincia già a prendere le sembianze del relitto da cui estirpare voracemente tutto cio che può tornar utile.
Fra poco sradicheremo il motore e lo piazziamo sul 109 "nuorese ".Questo attende impaziente l'operazione parcheggiato fuori dell'officina.
Questo 109, a parte l'aspetto esteriore, è in realtà molto ben messo e, con una buona rinfrescata alla pelle promette di trasformarsi in una rispettabilissima land invidiata , di quelle che ti fan girar lo sguardo quando la incontri.
Una bella riverniciata occorrerà però dargliela.
Tre le opzioni :la rivernicio con vernice gel anticata data a pennello , operazione che mi costa al massimo un paio di ore di impegno. Ho fatto così anche la 500 del 68 e mia moglie non è più voluta salirci su neanche per andar a portarla a far la spesa,per cui mi è toccato riverniciarla del colore verde così come appare ora in alcune immagini qui sul sito.
L'offerta del mio fabbro di fiducia , di riverniciare il tutto con un mezzo fusto di vernice della FIATAGRI che gli è rimasta da un recente lavoro su di un trattore devo dire che mi ha tentato ma il colore arancio mi lascia un pò perplesso specie se va a coprire anche gomme, guarnizioni paraurti e balestre.
Finirò quindi con affidare il 109 alle cure di un mio amico carrozziere che, se gli do una mano me la fa a dovere per poche centinaia di euro, e a quel punto gli do la tinta che voglio.
Penso che la farò quindi color sabbia Sahara, di quella tonalità che vedi nelle dune dei gran Erg del Tenerè , un giallo ocra che va sull'arancio.
Per non sbagliare porterò un campione di sabbia per saggiarlo al tintometro.
La farò color sabbia Sahara con le tinte a sfumare dal basso verso l'alto...
Ottobre 2008
Finalmente dopo un lungo letargo anche la 109 nuorese si è rianimata.
Quest'estate abbiamo messo su il motore dell'88 che va che è un orologio.Quindi lunga attesa presso l'elettrauto al quale per poco non veniva la depressione causa i danni fatti da una numerosa famiglia di topi accasata all'interno del Land e che abbiamo dovuto far sloggiare a fucilate ( più che topi erano ratti grossi come conigli )
Bonificato l'impianto e messa l'assicurazione per veicoli storici finalmente l'agognata messa su strada, con la quale sono andato a far la revisione che il Land ha superato trionfalmente !
Insomma c'è voluto un pò di tempo ( alcuni anni d'attesa per trovare motore e voglia di rimetterla su) ma, posso assicurare ne è valsa è proprio la pena perchè ora che ci scorrazzo in lungo ed in largo mi rendo conto di avere un mezzo praticamente nuovo, la mia fida 109 che ho sempre utilizzato con gran soddisfazione in paragone è un catenaccio.
Ragazzi questa qui sguscia e si arrampica che è una bellezza, senza sinistri scricchiolii o vibrazioni in sottofondo : ora sento pure benissimo il telefonino quando squilla e addirittura, non ci crederete ma posso pure conversare senza urlare con chi mi stà accanto mentre guido...
Altro che riverniciata a pennello, questa qui merita...,
a breve vi farò sapere...
continua...