le origini del windsurf a solanas

Pubblicato il 03 Mag 2016



primi stili anni 70


Era un caldo e ventoso pomeriggio di agosto del 1977.Come solito in quel periodo ,preso il fucile sub mi ero immerso per fare un giro sott'acqua seguendo i contorni della scogliera di Solanas. Cominciavano infatti ad arrivare a frotte branchi di grossi cefali che, probabilmente seguendo questa rotta da tempi immemorabili entravano dentro la baia  rimanendoci a lungo. Il punto più furbo per intercettarli e arpionarne alcuni era generalmente vicino alla punta estrema della scogliera a Ovest, dove inizia il profilo della baia vera e propria. Noi lo chiamavamo : lo scoglio del piccione, per via di numerosi nidi che questi volatili avevano nei punti più alti ed inacessibili della scogliera. Che, per quanto alti ed inaccessibili non impedivano però di essere scalati da noi temerari ma non per i nidi.. Infatti altro passatempo estivo, ma per i più bravi e coraggiosi però, era quello di tuffarsi dai gradoni più alti della scogliera a picco sul mare. Attività rischiosa ,anzi rischiosissima perchè a parte le notevoli altezze da cui affrontare il volo, questo terminava in punti in cui il fondo era basso e irto di roccie per cui per restare integro dovevi adottare un modo molto particolare di tuffarti ed evitare di sbagliare traiettorie. Pena andare a sbattere nel fondale poco profondo.Per cui, il colpo di reni in avanti doveva essere molto deciso per allontanarti il più possibile e poi la posizione in volo doveva essere con le braccia aperte, a cristo e il corpo per quasi tutto il volo doveva essere il più parallelo possibile al mare, per essere frenato e  prendere meno velocità possibile.



Doctor Victor:giù dalla scogliera di Solanas


Da quelle altezze infatti l'impatto altrimenti ti avrebbe mandato molto sotto e avresti inevitabilmente finito per baciare le rocce del fondo... Anche se facevi tutto alla perfezione comunque la botta all'impatto con l'acqua era terribile, quasi ti faceva svenire...!Non eravamo in molti ad esseci tuffati dal punto più alto  della scogliera. E di quei  pochi tutti a Solanas ne conoscevano i nomi... Tornando alla pesca il giorno ebbi appena il tempo di fare un centinaio di metri dalla fine della spiaggia che già mi trovai di fronte un ondeggiante branco di bei muggini, all'aspetto pacifici e poco spaventati. rassicurati dal gran numero, probabilmente si sentivano relativamente al sicuro, e poi questo era il periodo della posa  delle uova per cui molti erano distratti nelle loro contorsioni sessuali. Preso di mira uno dei più grossi comincio a seguirlo costringendolo con movimenti decisi a dirigerlo verso le rocce, per metterlo come con le spalle al muro. Riesco nella manovra, di cui sono ovviamente bene esperto e, puntato il pesce con un agile scatto in apnea , faccio partire l'arpione del mio Sten della Mares..Non solo prendo in pieno il grosso cefalo, ma l'arpione continuando la sua corsa ne infilza pure un altro che gli stava appaiato di dietro.Recupero rapidamente i due pesci,  peseranno un paio di chili.. Sono soddisfatto, stavolta è bastato meno di un quarto d'ora per tornare a casa con la cena...


Mentre appoggio il fucile di traverso sulle pinne per non farci andare sabbia dentro la delicata canna, noto, poco più in là nella spiaggia , praticamente a ridosso del bagnasciuga una strana barchetta che deve avere qualche problema alla vela perchè questa sta giù a terra e non ritta come dev'essere sull'albero...Che strano. Il tipo che ci stà trafficando e che pare sia intenzionato ad entrare in acqua con quella cosa non ne sembra per niente preoccupato. Possibile che non si sia accorto che c'è qualcosa di rotto. A vederlo sembra uno di quei tedeschi, generalmente piloti o militari dei vicini campi d'aviazione della Nato. Arrivano con le loro auto targate AFI ,spesso con mogli e bimbi tutti invariabilmente slavati e biondissimi, per cui li riconosci da lontano.Spesso quando vedi un jet militare che sfreccia bassissimo facendo anche qualche contorsione acrobatica a 100 metri dal mare di fronte alla spiaggia è uno di questi che saluta moglie o fidanzata sicuramente messe  all'ombra di qualche ombrellone. I tedeschi poi li  riconoscevi facilmente dalla caratteristica croce posta sotto le ali dei loro F.104 starfighter ...Decido di capire meglio e mi avvicino proprio mentre il tizio trascina l'oggetto verso il mare. Lo spinge un paio di metri al largo e, mentre la vela stà sul pelo dell'acqua con uno scatto ci si siede sopra. E ora... , mi domando sconcertato... Che cavolo crede di fare,.. non ha nemmeno una pagaia.. Vedo quindi l'uomo mettersi in piedi e cominciare a tirare una corda che mi era sfuggito di osservare.



per planare  dovevi togliere la deriva di legno..


Tira tira improvvisamente la vela comincia ad andare su.. Qualche incertezza ma poi , incredibilmente la barchetta comincia a prendere il largo e, con stupore quindi scopro che in  quella cosa non bisogna stare seduti o stesi,... si guida in..piedi ! Incredibile...  il tedesco probabile pilota di caccia militari parte quindi via inarcandosi e esibendo una poderosa muscolatura tesa come in un rodeo alle prese con un mustang selvaggio. Il tutto dura una decina di secondi nei quali con la velocità del fulmine  si allontana di una cinquantina di metri lasciandosi dietro una scintillante scia di schiuma bianca.. Poi , come se una mano invisibile  decidesse improvvisamente di dare un sonoro ceffone, la vela si gonfia  al contrario e la virtuosa e plastica figura che seguo allontanarsi svanisce rapidissimamente gambe all'aria e la testa sott'acqua..


Senza dar segni di particolari difficoltà comunque il giovanotto risale subito a bordo e con la stessa manovra fatta per partire ricomincia di nuovo prendendo per bene il largo stavolta.. Lo seguo senza perdermi nulla e, dopo una decina di minuti devo constatare che rientra, veloce come è partito, nello stesso punto  della spiaggia. Caspita, quindi questa cosa è perfettamente manovrabile..non va a casaccio trasportato dal vento, ma, anche senza un timone gira comunque e tiene la rotta voluta da chi lo governa...E' come una rivelazione.!!Di li a poco il tipo carica il tutto sul portapacchi della sua auto targata AFI e  va via . Ma una cosa per me era chiara. Avrei trovato  e avrei imparato a usare anch'io quel mezzo straordinario. Sarei andato a cercarlo finchè non ne avessi trovato uno,.. fosse in capo al mondo...! Dopo un pò cominciano ad arrivare in spiaggia alcuni miei amici  e descrivo subito l'incontro ravvicinato appena capitatomi con questa cosa aliena,, al chè, con uno sghignazzo ironico Andrea tarpa le ali del mio entusiasmo sentenziando..: sei proprio di Sinnai... quello che hai visto è un comune Windsurf, se ogni tanto passi alla prima fermata di Marina piccola a Cagliari ne vedi a a decine tutti insieme, ci fanno anche regate , lo so perchè le fa un mio amico.. Il Windsurf...! ecco cos'era, avevo letto distrattamente qualcosa da qualche parte ma non immaginavo una cosa del genere.. Meravigliosa.. Attacco con altre domande Andrea , disinteressandomi di tutti gli altri che intanto stavano proponendo di fare un giro lungo la spiaggia, per vedere se ci fosse qualche nuova interessante turista.., ma stavolta ero molto più preso ad approfondire la questione, per cui continuai a fare il terzo grado ad Andrea nel tentativo di avere più notizie possibili.. A lui non è che interessasse tanto questa nuova moda, anzi da come ne parlava un pò ne derideva gli usi a cui si atteggiavano i proseliti che furoreggiavano  nel loro covo di Marina Piccola... Non li vedi mai prima di mezzogiorno e poi li riconosci per come sono conciati in spiaggia.. con buffi pantaloncini di tela a mezza gamba e camicie di tutti i colori.. si credono americani... Il numero di telefono del suo amico surfista me lo diede ed io, la sera stessa, dopo aver fatto un interminabile fila nell'unica cabina a gettoni presente a Solanas ,riuscii ad avere un appuntamento con l' esperto amico di Andrea. In breve poi, nel giro di qualche settimana ,riusciì a racimolare i soldi per l'acquisto di un malandato ma ancora efficiente Windsurfer Ten cate. Fra le altre cose dovetti vendermi fucile subacqueo e tutta l'attrezzatura per la pesca, oltre che il motore di scorta che avevo della mia motocicletta ... Stregato in un pomeriggio d'Agosto, a settembre ero gia padrone del fido windsurfer ,.. era destino dovesse finire cosi...!


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